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MILANO, 3 febbraio 2011 - Fossimo nella Roma, prepareremmo una marcatura particolare, domenica, per Yuto Nagatomo. A occhio tocca a lui diventare decisivo. Contro la Samp è andato in scena lo show di Pazzini, oggi a Bari ha aperto (e praticamente deciso) la gara l'altro nuovo acquisto dell'inverno interista: in gol, per l'1-0, va Houssine Kharja. Il franco-marocchino non segnava su azione da 21 mesi (in mezzo un infortunio al ginocchio e qualche centro su rigore), lo fa alla seconda uscita in maglia nerazzurra, dopo essersi dedicato agli assist nella prima. Il suo gol al 25' della ripresa apre le danze: nel finale l'Inter arrotonderà il risultato sul 3-0 (ancora Pazzini e il rientrante Sneijder), arrivando a -7 dal Milan (con una gara in meno). La rimonta continua, mentre la squadra di Ventura mostra miglioramenti nel gioco, ma continua a non trovare punti.
Sneijder, rientro con gol. — Houssine Kharja, l'uomo che conserva gelosamente dei pantaloncini bucati di Leonardo dei tempi del Psg, per oltre un tempo era parso piuttosto sperduto in un centrocampo a tre che faticava a supportare le punte: il ritorno al rombo lo favorisce. Al 25' l'azione parte da Thiago Motta, l'ex Genoa serve Eto'o sulla sinistra. Samu trova l'assist di piatto a tagliar fuori due difensori, Kharja azzecca il rasoterra di sinistro. E' l'1-0, che apre la scatola. Poi nel recupero la squadra di Leonardo si autopremia con altri due gol: prima è Pazzini, lanciato in contropiede da Thiago Motta a riscattare con un diagonale una partita in cui aveva visto raramente il pallone. E subito dopo ecco Sneijder, rientrante dopo la lunga assenza: cross di Zanetti da destro, sponda di petto di Kharja e girata vincente dell'olandese, fondamentale per questa squadra. Adesso tocca a Nagatomo. chivu da rosso — Il giapponese, peraltro, giocherà quasi sicuramente contro la Roma. A Bari l'inter poteva essere in dieci dal 15' del secondo tempo, quando Chivu preso da un incomprensibile raptus colpisce con un destro al volto Marco Rossi a palla lontana. Il difensore barese va al tappeto, la terna non si accorge del pugno, ma scatterà sicuramente la prova televisiva: probabile che il romeno resti ai box per tre giornate. tridente rimandato — Leonardo parte come aveva chiuso contro il Palermo, col tridente pesante Pazzini-Milito-Eto'o: è il Principe a fare da riferimento centrale, ma i tre finiranno con l'essere piuttosto isolati davanti, e ricevono pochi palloni giocabili. Manca un raccordo fra centrocampo ed attacco, l'unico a svolgere quella funzione è un difensore, Maicon, che scende regolarmente sulla destra ma ci prova spesso da solo (due tiri nel primo tempo). I tre centrocampisti finiscono spesso in inferiorità, tanto che al 9' Almiron parte in progressione per vie centrali dalla sua metà campo e arriva fino al limite. Ranocchia lo attera, Julio Cesar salva sulla sua punizione. Insomma, si balla, e il cambio al 60' è una liberazione per la squadra interista: entra Sneijder, si torna al rombo, Kharja e Thiago Motta possono concedersi sortite, ne guadagna il possesso palla. Dietro, ci pensa spesso Ranocchia, mentre Materazzi fatica un po'. Leonardo incassa i tre punti: non è stata una delle migliori gare della sua gestione, il tridente va forse in archivio. Ma anche stavolta il tecnico ha riaggiustato la gara. bari, classifica difficile — Il 3-0 punisce oltremisura il Bari. Nonostante la classifica, nonostante il k.o. interno, questa non è la peggior squadra di Serie A, tutt'altro. Però la distanza dalla quart'ultima è ora di nove punti. Ventura conferma il cambio di modulo, con Bentivoglio trequartista e Rudolf e Okaka coppia d'attacco. I due sono ben assortiti, Rudolf è molto mobile e svaria, Okaka, potente fisicamente, prova a fare da riferimento, ma difficilmente il Bari riesce a penetrare nell'area avversaria, nonostante le sovrapposizioni di Andrea Masiello, bravo anche a limitare, per quanto limitabile, lo scatenato Eto'o di questi tempi. Gazzi sarà il più pericoloso nel secondo tempo, il norvegese Huseklepp al debutto conferma il suo curriculum che parlava di una velocità "esagerata". Col rientro di Barreto, l'attacco ha risorse per risalire, a patto che prima o poi si torni a segnare. Questa gara va dimenticta in fretta. La stessa fretta che aveva l'Inter di risalire la classifica. Fonte: gazzetta.it |